IRENE HA...

giovedì 28 luglio 2011

LIGA CI RACCONTA IL SUO CAMPOVOLO


Dieci giorni prima di Campovolo passo di lì e vedo
qualche tenda fra la recinzione e la strada provinciale.
Riconosco alcuni di voi.

Presto passerà la polizia che vi dirà che lì non
ci potete stare e vi farà spostare in un
pezzetto di terreno di fianco alla trattoria dell'aeroporto civile.
Lo spazio è piccolo, non ci sono bagni e le vostre tende (aumenteranno esponenzialmente ogni giorno)
sono quasi una sull'altra.
Di giorno un caldo bestiale e di notte un'umidità pazzesca.
Fra l'uno e l'altra zanzare famelicissime.
E voi restate lì.
Una sera passo a salutarvi.
Non mi chiedete niente.
Niente foto, niente autografi.
Non volete nemmeno sentire (qualche giorno più
tardi) le prove principali.
Volete solo essere lì.
La sera prima di Campovolo.
Mi chiama Maio, e poi Marco, e poi Luca.
Tutti e tre a dirmi: saranno già entrati in diecimila e il clima è meraviglioso.
C'è tanta gioia, serenità, sorrisi.
In una parola: armonia.
Ballate sui tavoli, popolate la street, cazzeggiate, vi preparate nell'area tende,
cantate, vi incontrate, vi conoscete.
Ridete.
Volete solo essere lì.
Il pomeriggio prima del concerto.
Barbara sta guardando una diretta su Campovolo
trasmessa da una tv locale.
Vi mostrano tranquilli e festosi sotto un sole
cocente.
Con i vigili del fuoco a bagnarvi.
Vengono intervistati un pompiere, un agente di polizia, un addetto alla sicurezza e una
responsabile del pronto intervento.
Tutti a dire che siete un pubblico speciale.
Che il clima che avete creato è bellissimo.
I commentatori televisivi che hanno provato a intervistarvi confermano a loro volta.
Volete solo essere lì.
Campovolo, sabato 16 luglio.
Ore 21 e 20 circa.
Abbiamo lavorato tantissimo per questo concerto, ma ora è finalmente il momento di uscire.
Andare sul palco.
Posso finalmente adagiarmi sull'eccellenza di chi suonerà con me.
Sull'eccellenza di chi si occuperà dell'audio fuori e di chi si occuperà di quello sul palco
Sull'eccellenza di chi farà andare le luci e i contributi video.
Sull'eccellenza dei backliner che cambieranno il set ben quattro volte e che si occuperanno di
farci avere i nostri strumenti al loro meglio.
Posso appoggiarmi, lasciarmi andare, confidare sulla loro eccellenza come su quella di tutti gli
altri che hanno costruito questo bestione di ottanta metri di larghezza.
Il primo pezzo è “Questa è la mia vita”.
Mi metto davanti al microfono.
La luce rossa riverbera anche su di voi e vedo quanti siete anche se non riesco a vedervi tutti.
Immagino.
Poi, però, sul ritornello, saltate tutti a tempo.
E, questa volta, la luce rossa e i vostri salti al bpm di quella canzone mi fanno vedere
distintamente che cosa siete:
un enorme cuore pulsante.
Sotto una luna piena.
Volete solo essere lì.
Tanti di voi mi chiedono com'é stata la mia esperienza di Campovolo ma, come ben sapete, i concerti non si raccontano: li si vivono.
Però posso dirvi che ho la sensazione che Campovolo 2.0 sia il vertice di qualcosa.
Non so dirvi se da lì si può solo scendere, oppure alzare ancora l'asticella oppure spostarsi su altri vertici.
Ma se è vero che ogni concerto è irripetibile, ebbene questa regola sembra valere ancora di più
per Campovolo 2.0.
Un saluto, ancora, ad Antonio.
Com'è possibile che, alla fine di un concerto che è una sorta di celebrazione della vita, un ragazzo
di neanche trent'anni possa morire?
Impossibile spiegarselo.
Se non che la vita non è mai né bianca né nera.
E che la morte ne fa parte.
Ancora una volta voglio unirmi al dolore di amici e famigliari. E voglio permettermi di pensare che
in quell'enorme cuore pulsante che ho visto, c'era anche lui.
A parte il film in 3D e il cd su Campovolo 2.0 non ho nessun progetto davanti.
E voglio cercare di non crearmene di nuovi per un po' di tempo.
Vedremo quanto saprò resistere.



Nel frattempo, a quelli di voi che si dichiarano già in astinenza a meno di una settimana da
Campovolo, voglio ricordare una cosa:

il nostro bisogno di sopravvivenza ci fa ricorrere
a tre tipi di strategia quando veniamo attaccati:
1 mimetizzarci
2 fuggire
3 aggredire
Siccome mimetizzarsi e fuggire ci fa sentire codardi in seguito, è più facile reagire con
l'aggressione.
L'aggressione, a sua volta, è connessa con l'odio.
E' per questo che l'odio è così facile.
E' legato a un nostro bisogno primordiale.
L'amore, invece, non scaturisce da nessun bisogno
primordiale legato alla sopravvivenza.
E' per questo che è più difficile.
E' per questo che chi lo sa provare e vivere
sembra essere speciale.
E' per questo che voi,
cuore pulsante di Campovolo, sembrate esserne dotati.
E su quel vostro strumento e sulla forza che sa
produrre,
potete contare.
Vi abbraccio.
Tenete costantemente botta.
Luciano.

mercoledì 20 luglio 2011

OGGI E' LA MIA FESTAAAAAAAAA


lo so che cominciano a salire..
lo so che una volta quasi 48 erano tanti..
lo so che dovrei imparare a essere grande..
lo so che sono nella discesa della vita..
lo so.. le so tutte..
ma SONO QUI..
ci sono ..
e oggi e' la mia festa.
grazie a chi mi fara' gli auguri di cuore


domenica 17 luglio 2011

CAMPOVOLO 2.011 : NOI C'ERAVAMO





CAMPOVOLO 16.07.11

Emozioni forti, uniche, difficili da spiegare a chi non e' ma
i stato ad eventi cosi..114.000 persone insieme per ascoltare , ballare, urlare, piangere con un cantante. LIGABUE.
La nostra avventura (io, Marzia e la compa
gna di
concerti da sempre, mia sorella Lucia)comincia abbastanza presto. Alle 15.30 siamo dentro al parcheggio.. ahhhhhh... che libidine..
caldo?? ma non importa!!sempre meglio della pioggia.tantissima gente?? e' questo il bello.
musica ad alto volume?? cosi la senti vibrare dentro.
E' INUTILE.potete dirci quello che volete: abbiamo fatto i salti mortali per venirci e ora siamo qui.
dopo l'acquisto (obbligato ehehehe) della maglietta ricordo, eccoci sdraiate al sole a cazzeggiare in attesa del concerto. un gelatino, una chiacchiera...
e finalmente , arrivano le 21.15!
eccolo: LIGABUE sale sul palco.
E comincia l'emozione delle sue parole, della
musica, del coro della gente . e si balla, si salta, si piange , e ci si emoziona dentro, ognuno sentira' to
ccare la propria co
rda vocale personale ma tutte le corde sono suonate da Ligabue e le sue band!.
Come tutte le cose belle, la musica finisce, gli amici se ne vanno.
L'alba ci trova sulla strada del ritorno. In un afterhour non programmato.
E ti resta dentro qualcosa che non si puo' descrivere ma che ti fara' sorridere come una scema per qualche giorno , che ti ricorderai per sempre e
che e' andato dentro alla nostra valigia..

speriamo di esserci al tuo prossimo evento! perche'????

IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE


venerdì 15 luglio 2011

blocchi del mese


Ma non crederete mica che sia in ferie????
naaaaaaaaaaaa
certo.. un paio di volte alla settimana , esco dal lavoro alle 13 e.......... sbanfete.. mi sparo un paio d'orette in spiaggia..
certo... ho ripreso la piscina un paio di volte alla settimana...
certo.. tra varie ed eventuali sono spesso in giro
MA.. il primo amore non si scorda mai e , quando posso, cucio!!
Questi sono i blocchi del mese del Patchwork caffe'. E' inutile., da sola difficilmente affronterei dei blocchi geometrici.Cosi invece, lavoro in compagnia, anche se a distanza . E lo trovo cmq piacevole e rilassante.
Uniti ai Blocchi storici faro'... bah.. poi decido!!

martedì 5 luglio 2011

CHI VIENE A CAMPOVOLO??


chi viene sabato 16 luglio a campovolo??? ci si vede????